Termine aulico, dal fascino millenario, l’audacia contraddistingue i “puri,” i “disobbedienti”, quelli che non hanno timore di osare, che hanno voglia di costruire e costituire al tempo stesso, il cambiamento.
Conflitto e contraddizione, rivoluzione e contemporaneità, creatività e controtendenza: sono tanti i momenti che agitano l’audacia, attitudine di pochi e proiezione di tanti.
Da Macchiavelli a Shakespeare, da Prost a Tolstoj, in letteratura l’audacia è vissuta come ispirazione al cambiamento, come momento di irriverenza mentale e comportamentale per un nuovo livello di evoluzione e genialità.
Anche Alessandro Baricco, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, autore di indiscussa vivacità mentale, in un periodo di grande cambiamento ed inquietudine, il primo lockdown, ha descritto con impareggiabile lungimiranza, l’audacia.
In un momento di profonda incertezza ha detto, senza esitazione alcuna, che era il momento di essere audaci:
“Il mondo non finirà… torniamo in noi… con la prudenza ci stiamo dando un sacco da fare, ora dobbiamo passare all’audacia”
Le prime riflessioni dell’autore sull’argomento, in un iconico articolo pubblicato su Repubblica il 25 Marzo 2020
www.repubblica.it/robinson
Concetto magistralmente approfondito in una successiva e celebre intervista con Marco Montemagno, dove Baricco conferisce ulteriori sfumature al concetto, dicendo che nei momenti in cui la tendenza preponderante è purtroppo l’apatia, è importante che ognuno di noi sia Audace. È necessario avere la capacità di rischiare, di soffrire, perché l’audacia ha una connotazione tutta sua, non è come il concetto ormai obsoleto di coraggio, è un misto tra disponibilità a soffrire e brillantezza intellettuale, è la capacità di trovare idee e soluzioni sorprendenti.
Intervista integrale su youtube.