
C’era una volta il parquet, oggi è nato LEGNORESINA® TECHNOLOGY
Dopo anni di ricerca, possiamo nuovamente dire che Salis ha riscritto la storia del parquet, una superficie la cui bellezza è stata troppo a lungo associata alla vulnerabilità.
In effetti il legno è un materiale decisamente combustibile, ci ha riscaldato sin dall’età della pietra e nell’immaginario comune è una delle sue caratteristiche principali. Se parliamo di pavimenti in legno dobbiamo però vedere la cosa con una prospettiva un po’ più ampia.
Quest’ultime infatti sono costruite con un’essenza nobile superficiale, generalmente di spessore dai 3 ai 5 mm, e la parte sottostante è costituita da un “supporto” a più strati, disposti a fibre incrociate al fine di garantire una maggiore stabilità. Il supporto può essere di betulla, abete, larice o pioppo. La dimensione del supporto varia da 10 a 6 mm, quindi lo spessore totale risulterà essere compreso tra 10 e 15 mm.
A chiudere il pacchetto c’è poi la finitura: uno strato sottile, trasparente ma importantissimo, che conferisce al manufatto una maggiore resistenza al calpestìo e alle macchie.
La tecnologia infatti oggi ci permette di aumentare le performances dei prodotti, e molte aziende si sono orientate verso parquet ad alte prestazioni. È il caso della collezione Armonico by Salis, che è caratterizzata dalla nuova tecnologia denominata Legnoresina®, una speciale finitura che conferisce al parquet caratteristiche tecnico-meccaniche mai viste prima.
Grazie infatti ai 4 strati di cui è composto Legnoresina®, il manufatto non solo è molto più resistente all’abrasione e alle macchie grazie alla resina pura al 98% e al corindone presente all’interno della finitura, esso è anche igienizzante grazie agli ioni di argento presenti nella composizione.
Ma veniamo al punto: Legnoresina® risulta essere certificato per la reazione fuoco in classe CFL-S1, che riguarda le superfici in legno in possesso della classe 1 di reazione al fuoco. Tale certificazione risulta ai sensi della UNI EN 13501-1.
È evidente che tutti i materiali prendono fuoco, non solo il legno. La diversità sta nel loro grado di infiammabilità, nella quantità di sostanze tossiche vengono liberate durante la combustione, e soprattutto il tempo di infiammabilità.
Bene, una volta acquisiti questi dati è importante sapere che la norma in questione controlla quanto quel parquet sia in linea con i parametri previsti per avere la certificazione, facendo sul campione le seguenti prove:
I pavimenti in legno che “superano” tale prova possono essere definiti a basso rischio in caso di incendio, poiché tenderanno a ritardare la fiamma e a liberare nell’aria un basso numero di sostanze nocive.
Sono anni che le aziende produttrici lavorano per aumentare il grado di affidabilità dei manufatti, negli ultimi tempi la ricerca ha individuato delle sostanze che ritardano in maniera significativa l’espansione della fiamma, contenendola e non propagarla in breve tempo. Tali composti chimici vengono inseriti all’interno delle moderne finiture del parquet, anch’esse realizzate sempre più con materie prime a basso impatto al fine di trasmettere un numero molto limitato di sostanze tossiche durante la combustione.
Un grande risultato per la tecnologia, ma soprattutto, un grande risultato per la nostra sicurezza e per la nostra salute. Adesso che non abbiamo più paura del fuoco, pensiamo seriamente ad un vero parquet nella propria abitazione!

Dopo anni di ricerca, possiamo nuovamente dire che Salis ha riscritto la storia del parquet, una superficie la cui bellezza è stata troppo a lungo associata alla vulnerabilità.

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