
Parquet per ristoranti: un’opzione elegante e funzionale
Il parquet scelto per impreziosire gli spazi dei ristoranti, rappresenta una tipologia di pavimentazione estremamente popolare e ampiamente diffusa.
Vediamo perchè.
Oggi la quasi totalità dei pavimenti si possono applicare su quelli esistenti: legno, ceramica, laminato, marmo. Tutti questi materiali sono costruiti per una posa in sovrapposizione, purchè il supporto presenti le seguenti caratteristiche:
1) Planarità. Se ci sono avvallamenti devono essere riempiti con particolari materiali rasanti, in commercio ce ne sono tanti.
2) Se il vecchio pavimento ha alcune piastrelle non ancorate saldamente al supporto, è necessario rimuoverle e riempire l’ammanco, sempre con speciali rasanti riempitivi. Se le zone sono ampie, è preferibile invece dopo la rimozione delle stesse intervenire con malte autolivellanti.
Grazie alle tecnologie di ultima generazione sulla costruzione dei pavimenti in legno, alle protezioni superficiali sempre più performanti e tecnologicamente evolute ma anche ai programmi di manutenzione specifici che rendono il parquet una superficie che si pulisce come un qualsiasi pavimento per esempio in ceramica o in grès porcellanato, oggi lavare un pavimento in legno è diventato molto semplice.
3) Prima di effettuare l’incollaggio della nuova superficie sulla vecchia assicurarsi della pulizia e dell’assenza di sostanze cerose sul supporto, queste potrebbero impedire l’adesione ottimale tra i due materiali.
4) Tagliare le porte e le porte-finestre dello spessore del nuovo pavimento.
L’operazione è semplice e generalmente oggi tutti i posatori sono attrezzati con macchinari idonei per il taglio di tali elementi in cantiere.
Queste sono le principali regole da seguire se si desidera sovrapporre un nuovo pavimento su quello vecchio.
Se parliamo di parquet invece, in alcuni casi è addirittura possibile effettuare la posa a secco: si tratta di un’applicazione senza l’uso di collanti, ma con l’inserimento di un idoneo materassino fonoassorbente posto tra le due superfici.
É chiaro che in questa situazione molte lavorazioni di cui sopra non sono necessarie.
_Il pavimento in legno è molto flessibile, per cui anche se ci sono degli avvallamenti la sua natura fa sì che esso di adatti perfettamente al supporto, evitando punti a rischio rottura se non ben rasati, come per esempio potrebbe accadere con una ceramica o un grès. In questi casi è quindi possibile effettuare una posa di tipo “flottante”, una tecnica che in Nord Europa è la più usata da decenni.
_Non c’è bisogno di verificare se le vecchie piastrelle sono ben ancorate, crepate o se “suonano a vuoto”: non importa la sua natura, il legno vi si adagerà sopra poichè ha bisogno solo di un supporto più o meno planare.
_Non c’è bisogno di effettuare trattamenti sulla vecchia pavimentazione per assicurarsi l’aggrappaggio della colla: il sistema a secco consente di non effettuare nessun tipo di lavorazione eaggiuntiva.
_Il materassino fonoassorbente limita la trasmissione del rumore da un piano all’altro, per la buona pace del vicinato.
In Italia la maggior parte dei parquet si posano ancora a colla, in molti casi manca una vera e propria cultura su questo sistema.
Il consiglio è quello di valutare anche questa tecnologia quando si affronta una ristrutturazione, perchè può significare un notevole risparmio in termini di tempo e di costi.
Il parquet scelto per impreziosire gli spazi dei ristoranti, rappresenta una tipologia di pavimentazione estremamente popolare e ampiamente diffusa.
Insieme a Davide Urbani, web designer di Salis, verranno approfondite le tematiche legate a tutto ciò avreste voluto sapere sul legno (e non solo) e non avete mai osato chiedere.
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